Aiutiamo Trapani a ripartire!
percorso che ci porterà a riappropriarci delle nostre vite. In queste settimane abbiamo riscoperto il valore di sentirci una comunità nazionale, regionale, ma Oggi è un giorno importante per tutti noi perché segna realmente l’inizio del anche territoriale, valori fondamentali che tuttavia erano rimasti sopiti per tanto tempo, purtroppo. Ci siamo uniti ancor di più nell’idea di un sentimento di condivisione di timori, incertezze, voglia di riscatto. Con qualche lacrima, anche, ma con la sicurezza di poter tornare ad essere nuovamente noi stessi.
Questo impulso deve accrescere ancora di più la consapevolezza di essere una comunità unità e solidale. Il nostro tessuto commerciale ha fortemente risentito delle restrizioni e dei divieti. Si è dovuto adeguare alle disposizioni sanitarie con spirito di servizio e determinazione, ed oggi torna in campo ferito ma non colpito a morte. Sarà proprio l’unione, la comunità a lenire queste ferite.
Dunque, cari concittadini, stringiamoci anche sotto quest’aspetto. Sentiamoci ancora più trapanesi facendo acquisti nei nostri supermercati, botteghe, bar, gelaterie ristoranti, mercati ed in tutte le attività commerciali del nostro territorio. Rivolgiamoci ai nostri onesti artigiani e ai nostri concittadini che faticheranno con grande dignità per rialzarsi e, dunque, per rimettere in piedi la nostra economia locale. Ne va del bene comune.
Comprare on line è semplice, veloce, a volte estremamente economico, ne siamo consapevoli tutti. Ma questo è il momento di premiare gli sforzi ed il coraggio di chi ha sempre dimostrato di credere davvero nella nostra città e, dunque, in tutti noi.
Ripartiamo insieme. Compriamo trapanese.
Il Sindaco e la Giunta Comunale
Avevamo ragione
Prima di dire la nostra abbiamo voluto attendere che le regole della cd. fase 2 venissero emanate dal Governo e dalla Regione Siciliana.
Ebbene, oggi più che mai possiamo affermare che avevamo ragione sotto diversi punti di vista, quando abbiamo deciso di impugnare il DPCM del 27 aprile 2020.
Infatti, sotto il profilo giuridico non sarà certo sfuggito a quanti avevano criticato <<l’attacco al potere>> che il Governo ha dato avvio alla cd. fase 2 con un decreto legge, il n. 33 del 16 maggio 2020, così consentendo al Parlamento, in fase di conversione di esercitare le Sue legittime funzioni. Dunque, il DPCM torna ad avere la natura di atto amministrativo, che interviene solo in applicazione di una norma di legge.
Poi, per ciò che attiene il contrasto all’Epidemia non può sottacersi come finalmente il Governo abbia preso atto che lo Stivale non può essere trattato alla stessa maniera.
Difatti, le nuove disposizioni – tenuto conto della situazione epidemiologica – consentiranno di modificare e modulare le riaperture in ogni regione, tenendo conto del reale andamento del contagio.
Orbene, ciò era vero anche il 27 aprile
Pertanto, laddove non ci si fosse trincerati dietro le paure e gli accordi politici, il territorio siciliano e trapanese avrebbe potuto avere una boccata di ossigeno con 2 settimane di anticipo, così le famiglie e le imprese avrebbero potuto ripartire.
Ci auguriamo che a nessuno venga in mente di giustificare il grave errore commesso, dicendo che si è trattato solo di <<14 giorni>>.
La crisi che stiamo vivendo non consente ritardi di alcun genere, soprattutto quando questi vanno ad incidere su territori che già vivono – anche a causa della scarsa attenzione verso il sud – una crisi socio – economica durissima.
Per finire ci auguriamo che anche il Governo Regionale faccia la sua parte, finanziando concretamente le misure che ha approvato, anche dettando regole chiare per la spesa dei contributi alle famiglie bisognose.
Ad oggi, purtroppo di tutto ciò non v’è traccia e si ha l’impressione che il Governo Regionali approvi norme spot, per poter domani additare le amministrazioni locali come responsabili dell’eventuale disastro. Ci auguriamo di essere smentiti presto!
Ci auguriamo ancora che il Governo regionale chiarisca meglio quali condotte dovranno tenere i cittadini nei luoghi pubblici. In questo senso, l’ordinanza del 17 maggio 2020 crea molta confusione, soprattutto sull’obbligo di utilizzo della mascherina in luogo pubblico.
Da un lato si dice che sarà sufficiente rispettare le regole del distanziamento sociale, anche perché la situazione della Sicilia è tra le migliori, tant’è vero che si consentono maggiori aperture (addirittura la previsione per le discoteche dall’8 giugno p.v.) mentre dall’altro sembra si obbliga all’utilizzo della mascherina anche in luoghi aperti al pubblico e dunque anche per strada.
Delle due l’una!
In questa fase bisogna essere chiari, non si possono tenere condotte ondivaghe e soprattutto e necessario indicare esplicitamente alle amministrazione locali come comportarsi, considerato che in molti campi, quali apertura mercati rionali, del cimitero e dei parchi, si rimanda ad ordinanze Sindacali.
La leale collaborazioni tra organi di Governo si attua anche grazie a norme chiare emanate da chi ne ha la responsabilità, altrimenti si entra nel triste gioco dello scarica barile.
A ciò si aggiunga che ad oggi le mascherine promesse dalla Protezione Civile Regionale alla città di Trapani, al pari della altre sopra i 50.000 abitanti, non sono mai pervenute.
comunicato stampa