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on il progressivo ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan e analogamente alla precedente esperienza del 2014, il Governo italiano ha ritenuto opportuno predisporre un Piano per mettere in sicurezza i collaboratori del contingente militare a Kabul e presso il comando di Herat.

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con il progressivo ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan e analogamente alla
precedente esperienza del 2014, il Governo italiano ha
ritenuto opportuno predisporre un
Piano per mettere in sicurezza i collaboratori del contingente militare a Kabul e
presso il
comando di Herat.

Al riguardo, sono a rappresentar
Le la disponibilità dei Comuni e di ANCI che, con
il consueto senso di responsabilità, sono pronti a collaborare
con il Governo per quanto si
renda necessario al fine di garantire percorsi
di integrazione pieni e duratori per i
collaboratori afgani e per le loro famiglie e, al contempo, per tutelare i territori italiani

attivando
strumenti di accoglienza condivisi con i Sindaci.
Riten
iamo che tali obiettivi possano essere perseguiti più adeguatamente
attraverso un significativo ampliamento della rete SAI,
potendo contare sulla disponibilità
che già oggi i Comuni ci stanno rappresentando e che
, crediamo, non mancherà di essere
a
ttenta, come dimostrato in situazioni di emergenza analoghe, con particolare riferimento
alla drammatica situazione dei collaboratori afgani e alla necessità di garantire loro

un’integrazione piena e duratura nella società italiana.

È solo la rete dei Comuni
SAI, infatti, che può attivare i necessari strumenti di
supporto all’integrazione, attivando, attraverso i consueti strumenti previsti dal SAI,

percorsi dedicati all’accoglienza di nuclei familiari. Non va dimenticato infatti che si tratta,

in questo come nei casi precedenti, di famiglie, s
pesso con minori, per i quali è necessario
garantire percorsi permanenti di piena integrazione nel nostro contesto sociale, non solo

di carattere alloggiativo, ma anche linguistico, lavorativo
e scolastico, che i Comuni
potranno garantire al meglio, senza
contraccolpi sui territori, solo se inquadrati nella rete
SAI.

La rete conta su un’ampia esperienza pregressa, a partire dal 2015, riferita

specificamente al reinsediamento di collaboratori del contingente militare italiano in

scenari di guerra, che conse
ntirà di operare positivamente, anche questa volta, per la piena
integrazione di queste famiglie.

Per questo Le propongo di inserire nella prossima legge che disciplinerà termini e
condizioni dell’accoglienza di cittadini afghani, che sappiamo essere in p
reparazione, la
previsione di un ampliamento straordinario di posti specifici all’interno della rete SAI, e

successivamente anche di nuovi progetti, con l’obiettivo di garantirvi l’accoglienza di tutti

i cittadini interessati dalla norma.

Riteniamo che, c
omplessivamente e attraverso una sensibilizzazione che coinvolga
anche le nostre sedi regionali, l’ampliamento potrebbe superare i 5.000 posti.

Segnalando
Le la disponibilità immediata dei nostri uffici tecnici per qualsiasi
esigenza utile a finalizzare in
tempi rapidi l’operazione, La saluto con cordialità.
Matteo Biffoni

Sindaco di Prato, Delegato ANCI all’Immigrazione